La pecora garfagnina

Una storia a lieto fine

Questa razza, caratterizzata dal vello bianco e da corna a balestra, era, un tempo presente con decine di migliaia di esemplari sui pascoli dell’Appennino. Negli anni ottanta si era ridotta a pochi esemplari, tanto da essere inserita nelle razze a patrimonio genetico in via di estinzione. Grazie ad un paziente lavoro di ricerca, in collaborazione con il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali ed il Centro di Ovinicoltura di Castel del Monte (AQ), nel 2004 è stato recuperato un primo nucleo di pecore di razza Garfagnina e reintrodotte preso l’azienda di Cerasa. Ad oggi, con una costante e rigida selezione, che ha visto coinvolti l’Associazione Provinciale Allevatori e le Università di Pisa e Firenze, è stato consolidato un gregge di un centinaio di capi che rappresenta la più grossa realtà esistente per questa razza. Animale frugale e resistente alle malattie, produce una discreta quantità di latte, leggermente più grasso e profumato che è la base per il formaggio pecorino della Garfagnana, così apprezzato nelle epoche passate in tutta la regione. La carne di agnello viene commercializzata con il marchio “Garfagnina bianca” che ne garantisce la provenienza e il valore alimentare. Anche la lana prodotta viene preparata per la filatura e utilizzata per realizzare capi tradizionali.